Il tavolo con i relatori del Convegno: da destra la coordinatrice dei lavori prof.ssa M. Luigia Marino,
il sindaco Luigi Parisella, il prof. Pasquale Maffeo, il dott. Francesco Pappalardo e l'autore del frà Diavolo presentato e
ideatore del Convegno Pino Pecchia.
CONVEGNO A FONDI (LT) l' 11 MARZO 2006: UNA PAGINA DELLA NOSTRA STORIA "L'Insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro nel 1798" E PRESENTAZIONE DEL LIBRO Il Colonnello MICHELE PEZZA (Frà Diavolo)
Stampa, TV e radio del sud pontino che hanno riportato l'avvenimento.
GAZZETTA DEGLI AURUNCI - Periodico del Basso Lazio - Febbraio 2006: Frà Diavolo... a Fondi.
"... sarà presentato il libro di Pino Pecchia... nell'ambito del convegno... col quale s'intende rileggere una pagina della nostra storia...(Redazionale)
- IL TEMPO di Latina (Quotidiano) del 22 febbraio 2006 - LATINA DA VIVERE, p. 36 - La vera storia di Fra' Diavolo nel nuovo libro di Pino Pecchia.
"Una pagina della nostra storia - L'insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro nel 1798", è il titolo del convegno che si terrà il prossimo 11 marzo a Fondi, presso l'auditorium comunale (ex chiesa di San Domenico). Per l'occasione, sarà presentato il libro di Pino Pecchia «Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo) protagonista dell'Insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro 1798-1806». Si tratta di una ricostruzione storica, frutto di un lungo lavoro di ricerca, che lo scrittore fondano ha condotto anche in Francia, dove ha attinto da documenti inediti, tradotti dal fratello, docente e studioso di cultura francese. Il risultato è straordinario e mette in luce una verità storica che qualcuno ha voluto tenere artatamente nascosta negli anni, e che riabilita la figura e la memoria di Fra' Diavolo, l'eroe itrano di cui quest'anno ricorre il 200° della morte. All'evento, patrocinato dal Comune di Fondi, prenderanno parte, per i saluti iniziali, il sindaco Luigi Parisella e l'assessore alla Cultura Egidio Turchetta. In qualità di relatori interverranno, invece: Francesco Pappalardo, scrittore, il quale relazionerà su «L'insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro nel 1798», e Pasquale Maffeo, scrittore, che metterà in luce la storia de «Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo)». Farà da moderatrice Maria Luigia Marino, dirigente dell'I.I.S. Pacinotti-Gobetti di Fondi, mentre le conclusioni del convegno saranno di Pino Pecchia. Alla realizzazione dell'evento hanno collaborato l'associazione Fidapa sezione di Fondi-Lenola, la Pro Loco Fondi ed Il Ponte. (Periodico di Fondi e della Banca Popolare di Fondi come sponsor, n.d.w.) di Anna Galise
******************
- IL PONTE Periodico di informazione - Marzo 2006 n° 5 - Inserto: Speciale IL PONTE - Il Colonnello Michele Pezza di Pino Pecchia. (Recensione di Gino Fiore)
Dopo il meritatissimo successo ottenuto con i precedenti volumi: “Tra sacro e profano in terra di Itri” e “I Sardi a Itri”, Pino Pecchia, lo scrittore fondano che tanto ha dato alla Città itrana come funzionario comunale prima e come storiografo-romanziere poi, offre al nostro interesse la sua ultima fatica letteraria: “Il Colonnello Michele Pezza” (frà Diavolo). La presentazione ufficiale ha visto eminenti studiosi della vita del “Brigante”, tra cui storici, filosofi, scrittori, giornalisti, discendenti Pezza ed un vastissimo pubblico che ha riservato ai relatori il calore e l’attenzione delle grandi occasioni. L’Autore ci presenta con piglio di ricercatore navigato gli eventi che coinvolsero Fra’ Diavolo come protagonista dell’insorgenza in Ciociaria e in Terra di lavoro tra il 1798 e il 1806 (Anno in cui, l’11 novembre, in piazza Mercato a Napoli, venne impiccato dai francesi). L’opera è stata elaborata con documenti archivistici inediti e con una metodologia critica tale da conferirvi valore storico fuori di discussione. Cosa spinge un autore a trattare l’ argomento delle “insorgenze” legate a quello stretto periodo storico? E riuscire, con argomentazioni inconfutabili,a ribaltare quello che la storiografia ufficiale ci ha dato finora riguardo all’Illuminismo, alla Rivoluzione francese e a tutto ciò che ne è derivato, compreso il famoso motto: “liberté, fraternité, egalité”? Pecchia, quando ha avuto l’idea di intraprendere questo viaggio, nell’intento di riabilitare la figura di Fra’ Diavolo agli occhi della storia, ha voluto consegnarcelo non come è stato fatto finora in modo romanzesco-avventuristico; ma non pensava minimamente che, per arrivare a questo, avrebbe sollevare il coperchio al vaso di Pandora. Certo, era ora che qualcuno lo facesse. Che si desse giusta dimensione alla figura e all’opera del “capo massa” Michele Pezza ovvero il “Brigante” frà Diavolo. Ho voluto sottolineare la parola brigante perché questo appellativo che, nell’uso corrente oggi ha assunto il significato di delinquente rapinatore che si è dato alla macchia, in realtà fu coniato dai francesi per indicare chi dava loro filo da torcere con la guerriglia. Anche nella veste grafica l’Autore è stato un perfezionista. Infatti ha avuto un coadiutore d’eccezione, il fratello prof. Vittorio, esperto in grafica computerizzata. Per i documenti francesi inediti, nella ricerca si è avvalso della dottoressa Cristelle Quest e alle relative traduzioni ha pensato l’altro fratello, il Professor Tonino, studioso della lingua e della cultura francese. Ma veniamo alla corposità dell’opera e del perché il Nostro, con questo libro, ha dato il via ad un dibattito acceso che non si esaurirà tanto facilmente. La storia, si sa, la scrivono i vincitori, come ha detto nella sua prefazione Padre Giuseppe Comparelli; nessuna verità è mai caduta più appropriatamente di questa riguardo al nostro periodo storico in esame. Quello che i francesi fecero in nome della fratellanza, della libertà e della uguaglianza dando il via, in Italia, a saccheggi di ogni genere, ruberie, stupri, uccisioni, torture ma soprattutto al tentativo di annullare l’identità storico culturale e religiosa del nostro popolo è la ragion d’essere del nostro libro. Specchio di quello che avveniva nel nostro paese furono i fatti accaduti nella regione francese della Vandea che, oppostasi con ogni mezzo ai dettami imposti dalla Rivoluzione francese, fu fatta segno di un ordine spaventoso:”Distruggeteli tutti!” Ben si può capire come, in questo contesto, le insorgenze fossero non solo provvidenziali ma addirittura decisive per evitare il disintegrarsi delle radici di una Nazione. Qui l’importanza di frà Diavolo. Per il giudizio di ognuno rimando alla lettura del testo. A Pino Pecchia il mio personale grazie, per il suo apporto alla verità storica, e ad maiora.
************************
Le radio locali del sud Pontino hanno trasmesso il seguente comunicato stampa :
C O M U N E D I F O N D I
Oggetto: Presentazione del libro “Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo) di Pino Pecchia.
Sabato 11 marzo 2006 alle ore 10.30 presso l’Auditorium comunale di Fondi avrà luogo un Convegno teso a celebrare il 200° Anniversario della morte di frà Diavolo.
Una pagina della nostra Storia sarà rievocata attraverso la presentazione del libro di Pino Pecchia “Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo), Protagonista dell’Insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro (1798-1806)”.
Il Convegno, ideato dallo stesso autore del libro Pino Pecchia, ha il Patrocinio del Comune di Fondi-Assessorato alla Cultura e si avvale della collaborazione dell’Associazione Fidapa sez. Fondi-Lenola, della ProLoco-Fondi, nonché del periodico “Il Ponte”, quale media-partner. La Banca Popolare di Fondi, Sponsor dell’iniziativa, esprime in tal modo la sua sensibilità nei confronti della vita sociale e culturale della comunità cittadina.
Il Sindaco Luigi Parisella e l’assessore alla Cultura prof. Egidio Turchetta, che porgeranno i saluti a nome dell’amministrazione comunale, sottolineano la valenza di questa iniziativa promossa dal concittadino Pino Pecchia, impegnato da anni in un paziente e proficuo lavoro di ricerca e di riscoperta storica. Infatti, il libro di Pino Pecchia, ha il merito di scandagliare attraverso una minuziosa e lunga ricerca documenti inediti che disvelano e riscattano nei confronti della Storia la vera figura di Michele Pezza, secondo di dodici figli in una casa situata nel centro storico di Itri, che a soli 35 anni fu ingiustamente condannato a morte per impiccagione, nonostante la strenua e appassionata difesa di un principe del foro del tempo, l’avv. Francesco Lauria.
E proprio su questi aspetti storici che il Convegno vedrà partecipare come relatori:
· Il prof. Francesco Pappalardo, scrittore, su “L’insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro nel 1798”;
· Il prof. Pasquale Maffeo, scrittore, su “Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo)”.
La professoressa Maria Luigia Marino, dirigente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pacinotti-Gobetti” di Fondi, assumerà il compito di coordinare e moderare il Convegno stesso.
Le conclusioni saranno tratte dall’autore del libro Pino Pecchia.
Fondi, 8 marzo 2006 p. la Comunicazione Istituzionale
Gianfranco Antonetti
**************************
Auditorium comunale "S. Domenico"
FONDI (LT) 11 marzo 2006
"Bicentenario della morte di Michele Pezza (Frà Diavolo) 1806-2006"
Convegno: L’Insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro nel 1798 e presentazione del libro "Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo)1798-1806" di Pino Pecchia.
Relatori: prof. Francesco Pappalardo; prof. Pasquale Maffeo; coordinatrice prof.ssa Maria Luigia Marino; conclusioni dell'autore.
"IL PONTE" Periodico di informazione - Marzo 2006 n° 6 - Storia e Libri
"Pagina della nostra storia" - servizio di Pino Pecchia.
Una pagina della nostra storia, il tema del riuscito convegno dell’undici marzo scorso. Tra gli intervenuti, presso l’Auditorium “S. Domenico”, studiosi di storia patria provenienti anche dai comuni della provincia e rappresentanti di associazioni. Il convegno è stato seguito con interesse dagli studenti del Liceo Gobetti e dell’ITIS Pacinotti, e da una classe della S. Media Garibaldi. Una novità lo spaccato di storia proposta alla comunità fondana: L’Insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro nel 1798, sottotitolo del libro “Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo) 1798-1806, Kolbe, Fondi 2005.
L’Assessore alla Cultura Egidio Turchetta ha rimarcato come: «Questa revisione storica e il restauro storiografico di Frà Diavolo erano doverosi, perché non sempre è stato scritto quello che il capopopolo ha rappresentato per le popolazioni del sud pontino e non solo».
Il brillante intervento della prof.ssa Maria Luigia Marino, moderatrice dei lavori, ha posto ai relatori un interrogativo sulla figura del guerrigliero itrano: «Chi è Michele Pezza, ovvero Frà Diavolo, questo personaggio, sospeso tra realtà e mito, tra biasimo e ammirazione e anche di ambigua definizione, tra brigante e insorgente, tra uomo legato alle sue tradizioni e bandito?». Manifestando interesse per l’incontro in itinere ha continuato: «È, quindi, questo convegno una piacevolissima opportunità, che Pino Pecchia ci offre perché ci vengono proposti squarci di storia del nostro territorio a volte taciuti, a volte ritenuti di non rilevante spessore, o colto da angolazioni storiche divergenti e non, tesi alla valorizzazione del locale e del nostro costume. Oggi la logica di questo radicamento locale è una premessa indispensabile per l’attivazione di processi di conoscenza e di cultura, che sono veramente l’unico bene intangibile in grado poi di poter governare il futuro».
La Marino ha, quindi, presentato il prof. Francesco Pappalardo[1], il quale ha spiegato le motivazioni di fondo, che portarono alla nascita del movimento insorgente in Italia e nel meridione in particolare. Lo ha fatto da una posizione critica nei confronti di quanti nel corso di questi 150 anni hanno disconosciuto la grande insorgenza antigiacobina e antinapoleonica (1796-1814). Ha detto tra l’altro: « Le insorgenze sono un momento importante per la storia d’Italia, importante quanto sconosciuto. Quest’anno è il bicentenario non soltanto della morte di Frà Diavolo, ma anche della così detta grande insorgenza delle popolazioni italiane, è un anno storicamente importante per la storia d’Italia ...nel 1806 le popolazioni italiane hanno scritto delle pagine di storia, che sono molto importanti come momento fondativo dell’identità italiana... rimarcando come nel 1799 e 1806, con l’avvento delle truppe francesi in Italia «La reazione del corpo sociale è unanime... le popolazioni pur non collegate tra di loro, reagiscono nello stesso modo. Segno non soltanto di una compattezza sociale che oggi è scomparsa..., ma anche di una unità di intenti che caratterizzava gli abitanti della penisola, sintomo ancora una volta di quella unità, al di là delle frontiere, che caratterizzava gli abitanti dell’Italia, testimonianza dell’esistenza di una nazione italiana... l’insorgenza ha continuato ... è stata a lungo sconosciuta; come la si è scoperta? Imbattendosi per caso nelle pagine dei memorialisti francesi. Ci sono degli storici, che leggendo le pagine del generale Thiébault, che comandava l’invasione in Italia nel 1799, hanno trovato questa frase: Questi villici di italiani continuano a resistere in armi alla nostra avanzata liberatrice, per quest’anno, 1799, né abbiamo già ammazzati sessantamila. «Se fosse stata un’epidemia i libri di scuola né avrebbero parlato, sessantamila nel 1799 fanno duecentomila oggi, se vogliamo fare una proporzione; eppure di questo non c’è traccia nei libri di scuola... sessantamila uomini e donne che cadono combattendo nel 1799, quando non esistevano bombardamenti, non esistevano mitragliatrici, danno conto a) di una resistenza imponente b) di un massacro indiscriminato». Pappalardo accenna per grandi linee alla grande resistenza in Ciociaria, fino ad arrivare alla più grande insorgenza europea, che vide coinvolta la Spagna nel 1808 e dice: «La Spagna ha avuto un Goia, che ha raccontato l’insorgenza contro i francesi, la Russia ha avuto un Tolstoi... l’Italia non ha avuto nessuno che la raccontasse, però sono tre epopee, quella spagnola, quella russa e quella italiana, che si possono mettere sullo stesso livello, per intensità, per passione, per reazione». Fa poi un lungo elenco delle insorgenze, che si verificarono in Europa: «Fenomeni grandiosi che però vengono tradizionalmente occultati, sé non là dove assumono una valenza nazionale come, appunto, la Russia e la Spagna. Però vengono nascosti! Un po’ perché come diceva l’assessore, il vincitore tende sempre a scrivere la storia secondo i propri canoni, un po’ perché chi scrive la storia, l’intellettuale, tendenzialmente è sulla stessa lunghezza d’onda ideologica del rivoluzionario».
Soddisfatta la prof.ssa Marino per l’intervento del prof. Pappalardo: «Sicuramente per i miei alunni è stata una bellissima lezione di storia». Così come il prof. Pasquale Maffeo, altro relatore, che intervenendo, ha parole di apprezzamento per il prof. Pappalardo: «Per la puntuale, lucidissima relazione».
Prima di parlare del Colonnello Michele Pezza, Maffeo, si riporta ad un precedente lavoro: I Sardi a Itri [2], da lui stesso presentato nel 2003. Accomuna nel giudizio le due ricerche per la loro originalità. Circa il metodo adottato dice: «Rilevo che nel lavoro di Pino Pecchia c’è un senso etico della storia, questo bisogna riconoscerglielo... è, credo, il suo merito maggiore, l’onestà con la quale ha raccolto il materiale, lo ha anche vagliato, secondo il suo modo di scrutare e di presentarlo in un volume». Descrive poi, con meticolosità, gli itinerari e le gesta di Frà Diavolo, seguendo cronologicamente la narrazione del libro: dall’arruolamento fino alla morte. «Il libro racconta tutto questo, dice, con una serie di documenti, che non ammettono smentita, carte tratte dagli archivi, ma carte di tutte e due le parti. Pino Pecchia ha avuto l’equilibrio, e bisogna dargliene atto, di non travisare, di non propendere mai di qua o di là. Noi sappiamo che lui è per le insorgenze, per la rivalutazione, cioè per dar senso, è giusto che così sia... però lui rispetta i documenti, rispetta i fatti e questo credo sia il carattere che lo accredita, è un libro che va letto, che va meditato... ci sono tutte le pezze di appoggio, che fanno di questo libro una cosa seria, perché questo libro è una cosa seria, è per questo che io sono stato felice nel dirne qualcosa».
Al termine la coordinatrice ringrazia il prof. Maffeo: «Per aver tratteggiato la figura del colonnello Michele Pezza, con tanta dovizia di particolari e tanta attenzione». Invita, quindi, il sindaco Luigi Parisella ad intervenire; questi partecipa ai presenti i saluti dell’Amministrazione comunale. Durante il suo intervento tra l’altro rileva la valenza culturale del convegno e l’importanza della ricerca attinente il territorio, con un invito ai giovani in sala, a partecipare attivamente al recupero della memoria storica.
Le conclusioni erano affidate al vostro cronista, il quale ha ringraziato i relatori per i giudizi lusinghieri espressi nei suoi confronti, ha richiamato alla memoria una biografia su Frà Diavolo[3], da lui presentata nel 1985 in S. Domenico; l’inizio, ha detto, di una ricerca metodica su Michele Pezza, che si è concretizzata con il libro presentato; alcune brevi note sul periodo storico trattato, e sulla figura del guerrigliero itrano. Un insorgente, termina, un patriota, che difese le tradizioni e i valori della sua terra, come tutti gli insorgenti legittimisti. Circa l’esito del convegno si è detto soddisfatto per la presenza di un pubblico qualificato e per la partecipazione delle classi degli Istituti citati, che denota l’interesse dei due Dirigenti Scolastici (Marino e Palumbo) per lo studio d’avvenimenti della nostra storia poco conosciuti. Ha ringraziato i collaboratori, lo sponsor e l’Amministrazione comunale.
Gaetano Orticelli, Presidente della Pro-Loco, ha presentato il convegno cui ha collaborato anche la F.I.D.A.P.A. sez. Fondi – Lenola; per l’associazione è intervenuta Donatella Di Biasio. Media patner: il periodico che state leggendo, IL PONTE. Sponsor dell’incontro, la Banca Popolare di Fondi, con il patrocinio del Comune di Fondi, Assessorato alla Cultura.
1 Scrittore, consigliere parlamentare; Direttore dell’I.D.I.S. (Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale), Direttore del bimestrale Cristianità. Ha collaborato a Insorgenze antigiacobine in Italia (a cura di O. Sanguinetti, 2001 Milano); ha pubblicato: Il Mito di Garibaldi, Piemme 2002; Perché Briganti e con O. Sanguinetti Insorgenti e Sanfedisti dalla parte del popolo entrambi Tecna, Potenza 2000; La Sila di Calabria fra riformismo borbonico e rivoluzione liberale, D’Ettoris Editori, 2004; Il brigantaggio postunitario (Il Mezzogiorno fra resistenza e reazione) D’Ettoris Editori. 2ª edizione 2005, a cura della Regione Sicilia.
2 Pino Pecchia, Kolbe, Fondi 2003.
3 De Agostini, Novara 1985.
*********************
- Mercoledì, 21 febbraio 2006, Lazio TV (Latina), sono stato ospite della trasmissione in diretta: Buongiorno Lazio, condotta da Franco Iannuzzi: intervista e note sul Frà Diavolo dato alle stampe.
- Venerdì, 10 marzo 2006, intervista via telefono, in diretta a Lazio TV, durante lo stesso programma (notizie sul Convegno e su Frà Diavolo).
- Venerdì, 10 marzo 2006, Canale7, emittente TV di Fondi, servizio di presentazione del convegno a Fondi per il giorno successivo.
Lunedì, 13 marzo, Canale7, immagini e commento sul Convegno.
Cristianità (Piacenza) bimestrale di Alleanza Cattolica, Direttore resp. Francesco Pappalardo - n° 334, marzo-aprile 2006, pag. 30 -
Insorgenza: Fondi (Latina), 11 marzo 2006. Nell'Auditorium San Domenico, organizzato dal Comune, dalla Pro-Loco, dalla FIDAPA, la Federazione Italiana delle Donne nelle Arti, Professioni e Affari, e dal periodico Il Ponte, si è tenuto un convegno su L'Insorgenza in Ciociaria e Terra di Lavoro nel 1978. Introdotti e moderati dalla Professoressa Maria Luigia Marino , dirigente scolastico dell'Istituto Industriale e Liceo Classico statale Pacinotti-Gobetti, sono intervenuti il dott. Francesco Pappalardo, di Alleanza Cattolica, lo scrittore Pasquale Maffeo e Giuseppe (Pino) Pecchia, autore dell'opera Il Colonnello Michele Pezza (frà Diavolo), edito dalla Kolbe, presentata nell'occasione. Hanno portato il loro saluto il sindaco geometra Luigi Parisella, e l'assessore alla Cultura, professor Egidio Turchetta. L'iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.
Il convegno-presentazione è stato ripreso da Canale7, emittente TV di Fondi, e trasmesso in differita l'11 giugno 2006 alle ore 15.00.
Alcuni momenti del Convegno
( fotostudio Vito La Rocca - Itri)
(Le notizie e le foto possono essere parzialmente utilizzate per uso di studio e ricerca citando la fonte: Il Colonnello Michele Pezza (Frà Diavolo) di Pino Pecchia Kolbe 2005, sito Internet www.visitaitri.it)
© Pino(Giuseppe) Pecchia - www.visitaitri.it